I simboli in croce
Questo post contiene un aggiornamento [17.12.07]Sono passate appena poche settimane dalla scandalizzata reazione della stampa turca di fronte alle maglie rosso-crociate dell'Inter durante la partita con il Fenerbahçe — un inaccettabile richiamo alle divise dei cavalieri crociati, si disse — che già una nuova discussione si è aperta sulla maglia del Barça, la squadra di calcio di Barcellona. Il problema si è posto al momento in cui il tifo globale per le più importanti squadre del mondo si scontra con preconcetti e precetti religiosi e culturali. Così un tifoso della squadra catalana residente in Arabia Saudita o in Algeria non potrà mai trovarsi a sventolare la bandiera del cuore per la presenza all'interno del simbolo della croce di San Jordi, il San Giorgio in catalano.
Per ovviare al problema si è pensato ad una versione alternativa dello stemma che vede ridotta l'incriminata croce ad una semplice asta verticale anche se i responsabili della società del Barça affermano si tratti di contraffazioni non autorizzate e si dicono preoccupati per un eventuale sorteggio che negli ottavi di finale della Champions li porti a incontrarsi con i turchi.
È noto che nei paesi musulmani non è ammessa alcuna riproduzione del simbolo della croce con risultati spesso paradossali. Nei giornali e riviste arabe il simbolo della croce è, ad esempio, automaticamente censurato da un quadrato nero e nel novembre 1993 fece scalpore che anche la foto del papa subisse lo stesso trattamento sul settimanale Assayad (per rimediare, va riconosciuto, il mese dopo la rivista uscì dedicando al pontefice la copertina). Mentre qualche anno prima, nel 1981, l'apparizione di un incrocio subliminale — che inizialmente non era stato rilevato dai clienti arabi — nel simbolo delle linee aeree
Quando sono partite le trasmissioni di Mtv Arabia, qualche settimana fa, i responsabili — è curata da Mtv Italia — hanno definito i parametri cui attenersi: sono bandite le scene di sesso, di violenza o qualunque riproduzione della croce.
Tale ossessione culturale ci ricorda quanto possono essere potenti i simboli e di quali danni possono essere responsabili. E ci ricorda come la ragione sia l'unica forza che ci permette di superare il fanatismo e il senso del ridicolo.
Il simbolo della croce è naturalmente intrinseco a tutta la storia e cultura europea ed in quanto tale è parte integrante del nostro patrimonio simbolico e della nostra identità visiva.
Sarebbe senz'altro giusto non esporre crocifissi nei luoghi pubblici — in quanto simbolo di una religione — perché contrastano con il concetto fondamentale della laicità dello stato, lo è meno togliere la St. Andrews Cross dagli stemmi della polizia inglese (dal 2002 viene fornito un badge alternativo per i poliziotti di fede musulmana), la croce di San Jordi dallo stemma del Barça o la croce del comune di Milano dalla maglia dell'Inter.
Richiamarsi alla battaglia di Lepanto o all'assedio di Vienna per giustificare il rifiuto della croce o della mezzaluna non solo non aiuta la tolleranza, ma ci precipita — cristiani, musulmani, ebrei e quant'altri — irrimediabilmente nel ridicolo.
Inserito da gianni sinni | 17.12.07 |
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Simboli |
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commenti:
sul proprio traffico. Sono queste le cose che oggi regolano il mondo e le scelte degli uomini? Se andiamo avanti così, da qualsiasi parte provengano gli integralismi, siamo destinati ad un lungo oblio. C'è chi "pontifica" sull'illuminismo, chi toglie la croce dalle maglie di calcio. Prepariamo le pietre focaie perchè lo zolfo è il simbolo del demonio...
antonio il 17 dic 07 alle 10:19
In accordo con l'articolo, «E ci ricorda come la ragione sia l'unica forza che ci permette di superare il fanatismo e il senso del ridicolo», mi vien proprio da dire... appunto, la ragione!
Evidentemente, in molti se n'è già andata...
rikkardone il 17 dic 07 alle 12:06
rikkardone il 17 dic 07 alle 12:07
ve il 17 dic 07 alle 12:39
lodovico gualzetti il 17 dic 07 alle 12:55
Vieri dei Cerchi il 17 dic 07 alle 14:29
Se un gruppo di Italiani cristiani migrasse in un Paese musulmano e avesse la pretesa di far levare via mezzelune di qua e di là loro risponderebbero (giustamente!) incazzandosi! Noi invece, sbandierando falsi principi laicisti di tolleranza, facciamo la figura di quelli che oltre a non aver rispetto per se stessi e per la propria cultura si fanno pure mettere i piedi in testa dagli ospiti in casa propria (quando succede)! Anche se penso che siamo più noi che loro a volere pareti spoglie! A quelle persone che vengono qua in Italia per lavorare onestamente e farsi una vita direi piuttosto: "Siate i benvenuti! Casa mia è casa vostra! Ma rispettate le sue mura, le sue torri e i suoi baluardi che sono il segno della nostra cultura, civiltà e ospitalità !". Siamo a casa nostra e devono comandare gli altri? Siamo a casa nostra e per falsi ideali di appiattimenti egualitaristici togliamo la croce da scuole e comuni? Sono consapevole che lo stato è la csa di tutti. Ben venga lo scambio culturale! Giustissimo e necessario il libero culto e la costruzione delle moschee nelle nostre città ! Accoglienza totale alle altre identità ! Ma salvaguardiamo la nostra! La quale è la base di partenza sulla quale costruire un rapporto sano e alla pari con le altre! Forse l'Italiano che toglie il crocifisso da un luogo pubblico nel suo Paese lo fa per la vergogna che prova per quel Crocifisso, celandola con una falsa pretesa di laicità statale.
Se così fosse, cosa penserebbe di lui un uomo di religione musulmana? Un uomo venuto da un altro paese con una forte identità culturale, e che si aspetta di trovare un'altra identità forte assieme alla quale dialogare e crescere. Cosa direbbero LORO? Loro che a differenza nostra (a parte i fanatici fondamentalisti che non mancano in nessuna religione) sono capaci di una fede e un culto autentici!
Andrea Lai il 18 dic 07 alle 12:36
Mi interesserebbe molto anche conoscere qualcosa di più sul segno della mezzaluna, sul quale so così poco.
Andrea Lai il 18 dic 07 alle 12:55
Davide Dondi il 19 dic 07 alle 09:16
Il nostro paese poi è più a rischio di tutti: tra 20 anni loro faranno un partito e vorranno delle cose, saranno una piccola lobby come tante altre, pontuta e rompiscatole, come i preti, come i camionisti. La croce rossa (quella che dà gli antibiotici, non l'Ambrosiana-Inter) è divenuta la Losanga rossa, e andremo avanti così. A fesserie cosmiche.
L'uomo è l'animale che ha il privilegio dell'idiozia, ma qua si sta tentando di battere un record, di entrare nel Guinness a chi le spara più grosse.
Proposta operativa: che tutte le squadre europee per solidarietà a Inter e Barcellona, si facciano la maglia da trasferta "crociata" coi colori sociali. E vediamo che succede. Sulla mia maglia, questo è il principio, ci metto quello che mi pare, fatto salvo il codice penale del mio paese. Se non ti sta bene, fottiti.
Altra cosa che mi manda in bestia: l'uso del termine "crociati" per dire "occidentali". Ora le crociate furono un piccolo e buffo episodio, durato un fiat. Bisognerebbe ricordare che l'Islam è l'unica religione mnoteistica imperialistica per statuto. Appena nati distrussero o tentarono di farlo - poiché in possesso della verità – tutti gli stati confinanti, Bisanzio, l'Iran, l'India, imponendo il loro impero e tassando gli infedeli. Bruciarono la biblioteca d'Alessandria, occuparono la Spagna, arrivarono fino a Poitiers dove i loro cavalli patirono l'umido e furono casualmente sconfitti, Presero la Sicilia, scotennavano gli abitanti delle coste europee, occuparono i Balcani, distrussero la Serbia. l'Ungheria e un'alra dozzina di stati e ancora nel 1693, cioè l'altro ieri, si ficcarono in testa di conquistare Vienna.
Se c'è qualcuno che deve chiedere scusa alla storia, nel bacino del Mediterraneo, e che ha fatto "crociate" (o "mezzalunate") sono loro...
Savorelli il 19 dic 07 alle 11:02
Savorelli il 19 dic 07 alle 11:23
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Sopra: la maglia dell'Inter durante la partita con Fenerbahçe ![]()
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Ma quando un Pokemon con la svastica viene censurato nei paesi occidentali e l'azienda che lo produce deve spendere fior di quattrini per ritirare, sostituire, scusarsi etc, a noi che ce ne frega? La verità è che ci curiamo solo dei simboli legati alla nostra identità , quelli sono sacri e devono essere rispettati da tutti e in tutto il mondo, per quelli degli altri è un discorso diverso...
Lukino il 17 dic 07 alle 10:18