Socialdesignzine 2003-2009
C’è un tempo per ogni cosa. Il tempo di SocialDesignZine è durato diversi anni. Quest’anno infatti è il settimo anno di attività di Sdz ed è anche l’ultimo. Con oggi infatti Sdz cessa le pubblicazioni. Nelle righe che seguono cerchiamo di darvi conto delle ragioni di questa scelta.
Quando fu aperto, nel 2003, da noi e con la partecipazione allora di Mauro Bubbico, Sdz rappresentava un’innovativa formula, quella del blog, per promuovere l’informazione e la cultura del progetto grafico. L’idea alla base era fondamentalmente quella di proporre le tematiche proprie del design della comunicazione ad un pubblico più ampio di quello dei soli addetti ai lavori. Parlare di comunicazione significa affrontare una serie di temi che coinvolgono ormai la quotidianità della maggioranza delle persone, anche se spesso ciò non viene pienamente percepito. A ciò si aggiunga un’altra peculiarità nel progetto di Sdz. Quella di vedere nel design una delle componenti che può agire nella sfera politica della nostra società.
In questa visione influì certamente l’origine di Sdz, che prese l’avvio come continuazione di un’esperienza decisamente “militante” quale fu l’iniziativa grafico-pacifista “Nessuno uniforme”. Ma ancor più influì la convinzione che la consapevolezza del valore del progetto visivo costituisce un elemento determinante per il designer al fine di contribuire efficacemente allo sviluppo democratico della nostra società. Così come la politica progetta il nostro futuro, forse sarebbe bene che un progettista si occupasse maggiormente di disegnare la politica. Come designer è difficile prescindere dal monito di A.G. Fronzoni: “chi ricusa di progettare accetta di essere progettato”.
Dal momento della sua pubblicazione, Sdz è stato portato avanti con aggiornamenti pressoché quotidiani e oggi il nostro archivio online conta oltre 3100 post ai quali si aggiungono le diverse centinaia di schede del Typotour e le gallerie mensili Xpò (alcuni dei tanti progetti speciali attivati durante questi anni). Anche l’attività fuor di rete conta un nutrito catalogo di iniziative (le 2 raccolte di post di Sdz, la mostra Alba, Disegnare le città) culminate nel convegno fiorentino di "Più design può" nel maggio di quest’anno.
Non pensiamo sia un’esagerazione affermare che Sdz abbia rappresentato in questi anni un importante punto di riferimento per il mondo della comunicazione italiana e per la stessa Aiap che, fin dall’inizio, ha supportato il progetto, prima come patrocinatore e poi come editore. È a seguito di un’iniziativa di Sdz — la mobilitazione online sul marchio turistico dell’Italia, con la raccolta in pochi giorni di alcune migliaia di adesioni —, che si attivò uno dei rari contatti tra la nostra professione e le istituzioni al livello più alto al fine di garantire una maggiore trasparenza nei concorsi pubblici.
Ma, come dicevamo, alla lunga anche il progetto di Sdz mostra la corda. L’attività di aggiornamento e manutenzione ordinaria del sito comporta una media di alcune ore al giorno che è sempre più difficoltoso racimolare nel corso della giornata. Naturalmente non è solo una questione di stanchezza. Quando abbiamo iniziato nel 2003, i blog nel mondo non raggiungevano il numero di 500.000, quest’anno hanno superato i 90 milioni (tra questi ovviamente si sono moltiplicati quelli che si occupano di design e comunicazione). A questo si aggiunga la diffusione dei social network: oggi, ad esempio, sono più numerosi i commenti che appaiono sulla pagina di Facebook di Sdz, piuttosto che quelli sul sito stesso. È evidente che, nonostante una sostanziale tenuta dei “numeri” di Sdz (circa 250.000 visitatori unici l’anno con circa 900.000 pagine viste/anno), la formula della pubblicazione online, nei termini nei quali si è sviluppata Sdz, è arrivata al capolinea.
Lo stesso dibattito fra i lettori ha solo raramente spiccato il volo verso quei caratteri di arricchimento collettivo per il quale era stato pensato. Avviluppandosi spesso in sterili flame. La stessa area dei commenti ha avuto il solo risultato di dare visibilità a personaggi e posizioni di poco spessore, quando non dichiaratamente offensive e faziose, allontanando dalla discussione partecipata la maggioranza dei lettori e dei collaboratori. Il progetto si è ritrovato, per così dire, sbilanciato sull’area pubblicazione, venendo meno, col tempo, l’interesse verso l’aspetto interattivo che ne costituiva la ragion d’essere rispetto alle riviste tradizionali.
Arriva il momento in cui è necessario cambiare radicalmente e rinnovarsi per mantenere l’entusiasmo nelle proprie attività. Questo è uno di quelli. La cessazione di Sdz chiude definitivamente un’esperienza, ma non esclude che l’idea di quel progetto si transustanzi in qualcosa di completamente diverso e nuovo.
L’intero l’archivio dei post — il vero “patrimonio” di Sdz — rimarrà naturalmente accessibile online per chiunque vorrà.
Un cordiale saluto a tutti voi che ci avete letto e aiutato in questi anni. E buon anno, naturalmente.
Gianni Sinni
Andrea Rauch
[Amarcord. Com'era Sdz nel 2003, nel 2005 e nel 2007 (via WayBackMachine)].
Inserito da gianni sinni | 28.12.09 |
(35) |
Sdz |
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commenti:
leo il 28 dic 09 alle 08:38
E auguri per quel che farete. M.
mauropastore il 28 dic 09 alle 10:36
simone manca il 28 dic 09 alle 10:44
efrembar il 28 dic 09 alle 13:54
maspasto il 28 dic 09 alle 14:26
castel il 28 dic 09 alle 14:32
Lordesigner il 28 dic 09 alle 14:50
Massimo De Nardo
max il 28 dic 09 alle 14:57
Quindi la notizia della sua 'fine', improvvisa e perentoria, mi coglie impreparata, amareggiata e disorientata.
Puo' solo consolarmi l'idea che ''il progetto si transustanziera' in qualcosa di completamente diverso e nuovo''.
Nel frattempo... vi invio un GRAZIE speciale!
antonella morico il 28 dic 09 alle 15:50
marco tortoioli ricci il 28 dic 09 alle 16:05
poteva "connotare" con le problematiche contemporanee e sociali.
Il che significa che non potremmo, per noi che condividevamo la linea di SDZ, avere la partecipazione al dibattito sull'etica, da un luogo rappresentativo e dovremmo farlo da una "piazza", come tanti buoni amici che
spettegolano.
E' la fine della nostra credibilità.
Antonio Tateo, artista e comunicatore visivo
Antonio Tateo il 28 dic 09 alle 16:22
stefano tonti il 28 dic 09 alle 17:28
Accolgo con un filo di tristezza la vs decisione e ne comprendo appieno le motivazioni; sembra che le cose utili non debbano mai avere fine. In un contesto in cui la comunicazione è globale gli spazi per la grafica si riducono, si mimetizzano negli interstizi dei tanti nuovi media, cambiano pelle e si sovrappongono. La voce di SDZ rappresenta non unicamente un riferimento ma una testimonianza di impegno e coscienza civile, un carattere progettuale che sfugge alla fluidità liquida per lasciare un segno visibile, per modificare un contesto. Cessa l'impegno ma non la missione ed io sono con voi.
Francesco Maria Giuli
francesco maria giuli il 28 dic 09 alle 17:36
Dopo sette anni per chi aveva preso l’ abitudine quotidiana di darvi un’occhiata mattutina per capire quale era l’idea/notizia del giorno viene a mancare non tanto un “servizio” quanto una voce.
Ed oggi, ho la sensazione, che di voci non c’è ne siano poi tante in funzione.
E non solo voci, come le vostre, che intendevano “proporre le tematiche proprie del design della comunicazione ad un pubblico più ampio di quello dei soli addetti ai lavori” ma voci in assoluto.
Tutti ormai presi non ad inseguire delle idee, ma a gestire la pura quotidianità di se stessi.
Quella che poi definite come la vostra peculiarità di vedere nel design una delle componenti che può agire nella sfera politica della nostra società, mi sembra che ormai appartenga a voci di altri tempi e forse, purtroppo, di altre generazioni.
Esistono ancora progettisti (visivi o no poco importa) che vedono ancora nel “progetto” uno strumento che può agire nella sfera politica della nostra società?
In ogni caso non sono francamente convinto che, come dite, il progetto di Sdz mostri la corda.
Come non sono convinto che la formula della pubblicazione online, nei termini nei quali si è sviluppata Sdz, sia arrivata al capolinea
Il fatto che siano più numerosi i commenti che appaiono sulla pagina di Facebook di Sdz, piuttosto che quelli sul sito stesso, può forse dimostrare una maggiore interattività di Facebook ma non dice nulla sulla capacità del vostro sito di proporre pensieri più articolati che non sempre necessitano di un presunto commento.
Trovo francamente riduttivo oggi, proprio oggi, valutare la funzione comunicativa in base a presunte interattività perdendo di vista la qualità dei contenuti che si riescono a trasmettere.
Che in questi sette anni siete riusciti a trasmettere.
Il dibattito fra i lettori ha solo raramente spiccato il volo verso quei “caratteri di arricchimento collettivo per il quale era stato pensato” ?
Forse è vero ma forse è anche vero che gli arricchimenti collettivi nascono in una rete più estesa di cui voi eravate una presenza costante.
Su un’unica cosa vi seguo e vi “giustifico”: è giusto cambiare quando si perde l’entusiasmo nelle proprie attività…
Peccato
Gaddo
gaddo il 28 dic 09 alle 18:25
If it's not okay, it's not the end.
(sconosciuto)
Comprendo le vostre motivazioni ma mi mancherete.
Grazie di cuore.
Alberto Soi
alberto soi il 28 dic 09 alle 19:14
beppechia il 28 dic 09 alle 20:22
monica nannini
monicanannini il 29 dic 09 alle 00:05
mi sono perso qualcosa?
pur non essendo un cybernauta instancabile, accidenti, un giro su sdz è sempre stato un piacere e fonte di informazioni preziosissime. Bisognerà subito pensare a nuove forme - contemporanee - di dialogo, dunque. E accidenti.
Intanto buon viaggio. Aldo
aldo presta il 29 dic 09 alle 12:19
studio orange il 29 dic 09 alle 15:41
Tomaso Marcolla
www.marcolla.it
tomasomarcolla il 29 dic 09 alle 17:58
ad Andrea e Gianni;
grazie di cuore...
steve
Roberto steve Gobesso il 29 dic 09 alle 19:20
L’Aiap, come preannunciato su sito, darà seguito a questi dibattiti attraverso una rinnovata formula ma intanto aspettiamo fiduciosi che Gianni e Andrea possano ritornare sulla scena della riflessione condivisa attraverso nuovi strumenti e nuove modalità.
Contiamo su una promessa.
Ancora grazie...
Danierla Piscitelli
Il Consiglio Direttivo
danielapiscitelli il 29 dic 09 alle 19:45
spesso la fine non è altro che una rinascita in qualcosa di migliore.
nell'attesa che la fenice rinasca, vi auguro un buon anno.
marco nottola
marco_n il 30 dic 09 alle 12:31
brunomorelloDesign il 30 dic 09 alle 16:27
Bakis il 31 dic 09 alle 03:01
elFeliz il 01 gen 10 alle 17:02
Confido nella trasformazione rapida di SDZ in qualcos’altro: sarebbe impensabile restare privi a lungo di uno strumento d’informazione e di confronto adeguato ai tempi.
Fabrizio M. Rossi il 03 gen 10 alle 15:41
Mi immedesimo e comprendo ma: POSSIBILE CHE NN CI SIA NESSUNO a cui affidare questa eredità!?
Il vostro lavoro è stato Unico, Fondamentale e Acceso. Meriterebbe una sana evoluzione e non un titolo di coda.
clopuntoa il 04 gen 10 alle 09:15
fiore il 04 gen 10 alle 10:25
Ada
adacarpi il 04 gen 10 alle 15:47
MattSid il 06 gen 10 alle 01:17
elisa leotti il 08 gen 10 alle 09:39
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stefano asili il 28 dic 09 alle 01:49